Nino Barbacini
Parma, il 9.6.1928
Parma, il 13.7.1999
Nino era considerato un amico “buono” e speciale, una persona che con il solo sguardo ti trasmetteva serenità, conosciuto ed amato da tutti per la sua gentilezza d’animo.
Nino ha goduto di un ampio gruppo di conoscenti e diversi amici che gli sono stati vicini durante la sua vita e sarà per sempre ricordato come un uomo davvero eccezionale
Biografia
E’ nato il 9 giugno 1928. Era il figlio di Lamberto Barbacini e di Amalia Maria Rosselli ed è cresciuto in Borgo Carissimi, uno dei borghi più antichi di Parma situato nel centro storico. Aveva tre sorelle che amava tantissimo, Bruna, Carmen e Lucille.
Quest’ultima nacque in Belgio, durante un breve trasferimento della famiglia all’estero e morì al compimento del primo anno di vita.
Con le altre due sorelle ebbe un rapporto paterno anche a causa della perdita prematura del padre.
Condivise molte esperienze di vita: l’infanzia dei tre fratelli fu segnata dall’avvento del fascismo e della seconda guerra mondiale che condizionò parecchio la quotidianità.
Il periodo storico influenzò anche gli studi del giovane Nino: nel 1934 la scuola primaria era obbligatoria e gratuita, ma spesso fu considerata più che un mezzo per potersi istruire, un modo per usufruire di un pasto.
Nino ricordò più volte, nei suoi aneddoti, di quando il mattino la mamma, prima di andare a scuola, gli consegnava un cucchiaio che gli serviva per poter mangiare nel refettorio scolastico.
In prima elementare (XIII Opera Balilla) Nino non fu promosso alla seconda classe.
Continuò ugualmente gli studi e grazie alle scuole serali all’età di dodici anni terminò la scuola obbligatoria.
Fin da piccolo fu curioso del mondo che lo circondava e per questo fu un bambino molto attivo e socievole.
La passione per il bel canto era la cosa che lo stimolava di più, la sua voce possente spiccava nei cori scolastici, ma purtroppo le condizioni economiche della famiglia non gli permisero di studiare canto al conservatorio né avvalersi di un maestro che gli insegnasse le basi della musica.
Nonostante questo in età adulta proprio il canto diventerà fonte di vita e di mantenimento.
Il suo primo lavoro fu quello di garzone “tutto fare” presso botteghe del centro: questo mestiere consacrò un’altra passione di Nino adulto “l’arte dell’arrangiarsi” e tutti i conoscenti nel corso della sua vita lo soprannominarono ”pronto intervento” perché sapevano che Nino avrebbe aggiustato questo, costruito quest'altro…
Nel 1951 sposa Anna Menozzi, l’amore della sua vita. Purtroppo non riuscirono a riempire la casa di bambini, Anna non riuscì a portare a termine nessuna delle sue gravidanze e così si dedicarono anima e corpo ai nipoti adorati e alla cura della mamma Maria.
Nel corso degli anni entrò poi come operaio alla “Bormioli Rocco” e in seguito fece un corso per diventare Infermiere professionale dove ottenne il diploma.
Riuscì a occupare il posto in ospedale, ma Nino, non realizzato in pieno, fece domanda anche come bidello all’Università degli studi di Parma, dove fu assunto e dove vi rimase fino al pensionamento. Grazie al suo carattere socievole e amichevole, questo fu il lavoro più amato: ogni giorno era a contatto con i giovani studenti che accompagnava nelle gite e negli spostamenti nelle varie città e con gli stessi studenti scambiava battute divertenti.
Lo stesso lavoro gli permise di dedicarsi alle sua grande passione: il Teatro.
Fu corista primo tenore alla Corale Verdi, coro del Teatro Regio. Le partecipazioni alle opere teatrali furono numerose e regalarono a Nino enormi soddisfazioni.
Grazie alle tournée teatrali, con la moglie Anna, fece numerosi viaggi e calcò i teatri più prestigiosi del mondo.
La sua voce fu molto apprezzata nell'ambiente teatrale tanto da farlo esibire come solista in numerosi concerti e in stornellate parmigiane.
Degna di nota fu anche la sua partecipazione come comparsa nel film del 1961 “La ragazza con la valigia” film presentato in anteprima in un gran galà proprio al Teatro Regio di Parma e che consacrò il talento di Claudia Cardinale. Nella colonna sonora del film è celebre l’aria verdiana “Celeste Aida” cantata appunto dai coristi del Teatro Regio.
L’ indole dinamica e lo spirito combattivo permisero a Nino di raggiungere anche ottimi risultati nel ciclismo, partecipò a numerose gare a cronometro e a lunga distanza.
Dagli avversari era considerato “pericoloso” e allo stesso tempo “un fedele gregario”.
Partecipò a tantissimi Cicloraduni affrontando anche chilometraggi di un certo spessore tecnico. Nino amava molto il ciclismo e gli piaceva pavoneggiarsi nelle vesti di ciclista tanto da voler farsi immortalare in numerose fotografie e video.
Nino è morto a Parma nel luglio del 1999 lasciando sola l’amata moglie Anna. E’ stato sepolto nel Cimitero Monumentale della Villetta a Parma.
Nino fu una persona altruista e di grande umanità, una persona che spesso ha sacrificato il proprio tempo libero per il bene degli altri; un uomo che sarà sempre ricordato dalla sua famiglia e dai suoi amici per la sua voce imponente, per la sua vitalità e determinazione.
Lascia un ricordo
Ti ricordo con affetto, mi manchi, anche sono sicuro che dove sei ora avrai tanti altri nipotini da rendere felici.
Ciao Nino
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